Diario di bordo –viaggiareinbicicletta-
Venerdì 24 giugno 2011 h 19.00 -Stadio Cornaredo Lugano lato fiume
Inizia oggi la grande avventura verso la Repubblica Ceca. Il primo appuntamento è fissato per le ore 19.00 presso lo stadio di calcio a Cornaredo.
Lì ad attenderci troviamo Alfredo e Patrik che con un furgone apposito porteranno biciclette e bagagli in quel di Praga, città dalla quale avranno inizio le nostre fatiche.
Tutti puntualmente ci facciamo trovare sul posto all’orario stabilito, rallegrandoci nel ritrovare alcuni partecipanti delle passate edizioni.
Rispetto alle volte precedenti ci sono però anche volti nuovi: subito si fanno le presentazioni di rito e le domande sulla condizione fisica, gli allenamenti, i chilometri di preparazione fatti in precedenza, sono il tema che serve per rompere il ghiaccio e fare amicizia.
Purtroppo uno di noi per problemi familiari non farà parte della spedizione e questo ci rattrista non poco.
Caricate le biciclette e sistemate le ruote, vengono alloggiati anche i nostri bagagli fino a riempire ogni piccolo spazio dell’automezzo.
Subito si notano la professionalità e l’esperienza del Patrik e dell’Elio nel posizionare ed avvolgere i telai con coperte o altro materiale protettivo, permettendoci così di riavere tutto come era stato lasciato in precedenza al nostro arrivo nella capitale.
Alle 20.30 circa tutto è pronto per la prossima partenza, Alfredo ed Elio controllano la chiusura del cassone contenente i nostri gioielli e, constatato che tutto è in ordine, gli abbracci e gli arrivederci a domani sanciscono la fine del primo passo verso Praga.
Lì ad attenderci troviamo Alfredo e Patrik che con un furgone apposito porteranno biciclette e bagagli in quel di Praga, città dalla quale avranno inizio le nostre fatiche.
Tutti puntualmente ci facciamo trovare sul posto all’orario stabilito, rallegrandoci nel ritrovare alcuni partecipanti delle passate edizioni.
Rispetto alle volte precedenti ci sono però anche volti nuovi: subito si fanno le presentazioni di rito e le domande sulla condizione fisica, gli allenamenti, i chilometri di preparazione fatti in precedenza, sono il tema che serve per rompere il ghiaccio e fare amicizia.
Purtroppo uno di noi per problemi familiari non farà parte della spedizione e questo ci rattrista non poco.
Caricate le biciclette e sistemate le ruote, vengono alloggiati anche i nostri bagagli fino a riempire ogni piccolo spazio dell’automezzo.
Subito si notano la professionalità e l’esperienza del Patrik e dell’Elio nel posizionare ed avvolgere i telai con coperte o altro materiale protettivo, permettendoci così di riavere tutto come era stato lasciato in precedenza al nostro arrivo nella capitale.
Alle 20.30 circa tutto è pronto per la prossima partenza, Alfredo ed Elio controllano la chiusura del cassone contenente i nostri gioielli e, constatato che tutto è in ordine, gli abbracci e gli arrivederci a domani sanciscono la fine del primo passo verso Praga.
Sabato 25 giugno 2011 h 15.22 Aeroporto di Agno
Il furgone con bici e bagagli partito questa mattina presto è ormai lontano, quasi a destinazione: ora tocca a noi!
Alle 15.22 ci attende appunto il volo Agno – Zurigo – Praga.
Il tempo è veramente bello e la durata prevista del volo fino a Zurigo sarà di circa 35 minuti.
Salutate le famiglie e gli accompagnatori si sale sull’aereo, e qui al Dottore e all’Ettore vengono assegnati compiti di estrema importanza nel caso di eventuale evacuazione del velivolo.
Il loro posto a sedere è infatti adiacente all’uscita di sicurezza. La hostess, premurosa, spiega loro dettagliatamente come comportarsi. ( Speriamo abbiano capito bene cosa fare…)
Il paesaggio, inutile dirlo, è incantevole. La catena alpina fa da cornice ai laghetti sottostanti e le strade sembrano piccoli sentieri di montagna. Qualche nuvola sparsa qua e là gioca a nascondino con i finestrini del nostro aereo.
Circa mezz’ora dopo il decollo siamo a Zurigo.
L’arrivo a Praga previsto verso le 18.45 puntualmente viene rispettato, subito ci trasferiamo con un pullman in centro città accompagnati purtroppo da nuvole minacciose carche di pioggia. La cena a base di stinco di maiale, crauti, rondelle di semola (almeno così sembrano) e birra ci fanno capire cosa ci aspetterà nei prossimi giorni… Dopo cena Patrik, come sempre, prende la parola e ci informa dettagliatamente sul programma dei prossimi giorni con distribuzione degli itinerari corredati da altimetrie e kilometri da percorrere.
La successiva visita serale del centro storico anticipa brevemente un meritato riposo, non prima però di esserci informati sul cambio Corone-Euro, fattore non trascurabile.
Alle 15.22 ci attende appunto il volo Agno – Zurigo – Praga.
Il tempo è veramente bello e la durata prevista del volo fino a Zurigo sarà di circa 35 minuti.
Salutate le famiglie e gli accompagnatori si sale sull’aereo, e qui al Dottore e all’Ettore vengono assegnati compiti di estrema importanza nel caso di eventuale evacuazione del velivolo.
Il loro posto a sedere è infatti adiacente all’uscita di sicurezza. La hostess, premurosa, spiega loro dettagliatamente come comportarsi. ( Speriamo abbiano capito bene cosa fare…)
Il paesaggio, inutile dirlo, è incantevole. La catena alpina fa da cornice ai laghetti sottostanti e le strade sembrano piccoli sentieri di montagna. Qualche nuvola sparsa qua e là gioca a nascondino con i finestrini del nostro aereo.
Circa mezz’ora dopo il decollo siamo a Zurigo.
L’arrivo a Praga previsto verso le 18.45 puntualmente viene rispettato, subito ci trasferiamo con un pullman in centro città accompagnati purtroppo da nuvole minacciose carche di pioggia. La cena a base di stinco di maiale, crauti, rondelle di semola (almeno così sembrano) e birra ci fanno capire cosa ci aspetterà nei prossimi giorni… Dopo cena Patrik, come sempre, prende la parola e ci informa dettagliatamente sul programma dei prossimi giorni con distribuzione degli itinerari corredati da altimetrie e kilometri da percorrere.
La successiva visita serale del centro storico anticipa brevemente un meritato riposo, non prima però di esserci informati sul cambio Corone-Euro, fattore non trascurabile.
Domenica 26 giugno 2011 • Praga-Teplice Km 110 T. 4h 10 minuti
Il primo compito di oggi è quello di formare i due gruppi. Ognuno conoscendo le proprie forze ed il grado di preparazione, automaticamente si inserisce nel contesto che meglio gli si addice.
Nasce così inizialmente il gruppo “A” formato da Patrik – Oscar – Marco M. – MarcoJ. e il sottoscritto.
Tutti gli altri provvisoriamente formano il gruppo “B”
La tappa si presenta leggermente vallonata, la distanza relativamente breve per cui non impensierisce più di tanto i partenti, se non fosse per una fastidiosa pioggia ed una salita nel finale di circa 4 km da prendere con le giuste precauzioni.
Le partenze programmate a distanza di venti minuti l’una dall’altra ( 9.00 e 9.20 ) permettono poi il ricongiungimento dei due gruppi a circa otto km da Teplice.
Nel frattempo fra uno strappo in salita ed una discesa panoramica, si comincia a notare la vena fotografica del Baldi, quasi sempre a rimorchio, perché attratto dalle bellezze del paesaggio e non solo… Il tempo impiegato per questo primo trasferimento è di circa 4h e 10 minuti.
Alle 16.00 rigenerante doccia, visita in città e successiva cena. Il rientro serale avviene abbastanza presto, ( non per tutti ). Domani tappa dura.
Nasce così inizialmente il gruppo “A” formato da Patrik – Oscar – Marco M. – MarcoJ. e il sottoscritto.
Tutti gli altri provvisoriamente formano il gruppo “B”
La tappa si presenta leggermente vallonata, la distanza relativamente breve per cui non impensierisce più di tanto i partenti, se non fosse per una fastidiosa pioggia ed una salita nel finale di circa 4 km da prendere con le giuste precauzioni.
Le partenze programmate a distanza di venti minuti l’una dall’altra ( 9.00 e 9.20 ) permettono poi il ricongiungimento dei due gruppi a circa otto km da Teplice.
Nel frattempo fra uno strappo in salita ed una discesa panoramica, si comincia a notare la vena fotografica del Baldi, quasi sempre a rimorchio, perché attratto dalle bellezze del paesaggio e non solo… Il tempo impiegato per questo primo trasferimento è di circa 4h e 10 minuti.
Alle 16.00 rigenerante doccia, visita in città e successiva cena. Il rientro serale avviene abbastanza presto, ( non per tutti ). Domani tappa dura.
Lunedì 27 giugno 2011 • Teplice-Karlovy km 133 (effettivi ) T. 5h 51 minuti
Inizio scorrevole o comunque poco impegnativo quello di oggi, almeno fino alla prima salita, poi il continuo “mangia e bevi” comincia a farsi sentire e mietere qualche vittima.
Un ardito partecipante, (Giovanni) non contento delle difficoltà incontrate in precedenza, nell’affrontare una discesa così detta tecnica, abbandona il gruppo e decide di fare una visita di cortesia ai confinanti tedeschi. La Germania merita pur sempre un certo rispetto…
Il recupero del succitato atleta sarà a carico di Simone. “Aaah, se non ci fosse lui…!”
Lungo i kilometri successivi poi il gruppo si sparpaglia ulteriormente. Baldi, il fotografo, assieme al sottoscritto, al Roger e RobertoB. si ferma in un bar-ristorante. RobertoB. ordina un piatto di carne al sugo e birra, perché fra due kilometri arriva una salita e affrontarla a stomaco vuoto non va bene…Questo è il credo degli “Scaldamozzi”
L’alimentazione di cui sopra da comunque i suoi frutti, infatti al nostro arrivo in albergo, lo “Scaldamozzi ” di turno già si gusta la seconda birra. Come abbia fatto non è stato ancora accertato.
Alle 17.15 circa tutti sono ormai nelle proprie camere, stanchi è vero, ma contenti di aver portato a termine una tappa impegnativa sempre con il sorriso sulle labbra e qualche boccale di birra nello stomaco
Un ardito partecipante, (Giovanni) non contento delle difficoltà incontrate in precedenza, nell’affrontare una discesa così detta tecnica, abbandona il gruppo e decide di fare una visita di cortesia ai confinanti tedeschi. La Germania merita pur sempre un certo rispetto…
Il recupero del succitato atleta sarà a carico di Simone. “Aaah, se non ci fosse lui…!”
Lungo i kilometri successivi poi il gruppo si sparpaglia ulteriormente. Baldi, il fotografo, assieme al sottoscritto, al Roger e RobertoB. si ferma in un bar-ristorante. RobertoB. ordina un piatto di carne al sugo e birra, perché fra due kilometri arriva una salita e affrontarla a stomaco vuoto non va bene…Questo è il credo degli “Scaldamozzi”
L’alimentazione di cui sopra da comunque i suoi frutti, infatti al nostro arrivo in albergo, lo “Scaldamozzi ” di turno già si gusta la seconda birra. Come abbia fatto non è stato ancora accertato.
Alle 17.15 circa tutti sono ormai nelle proprie camere, stanchi è vero, ma contenti di aver portato a termine una tappa impegnativa sempre con il sorriso sulle labbra e qualche boccale di birra nello stomaco
Martedì 28 giugno 2011 • Karlovy-Plzen Km 105 (effettivi) T. 4h 30 minuti
L’inizio di questa tappa prevede il trasferimento a ranghi completi, essendo il kilometraggio e le difficoltà di giornata alla portata di tutti.
La partenza viene fissata per le ore 10.00, preceduta dalla foto di gruppo, cosa che non era ancora stata programmata, per la pioggia prima e per problemi logistici poi.
La salita oggi la farà da padrona: infatti, subito dopo la partenza si affronta un’asperità che ci porta ai 550 metri di altezza, immersi nel verde. La temperatura è buona ed il sole, anche se nascosto dagli alberi, ci fa capire che sarà una giornata abbastanza torrida.
Le strade “per ora” sono un nastro levigato e grigio, il traffico pressoché inesistente e il silenzio ci permette di sentire il fruscio delle nostre ruote a contatto del terreno. Questo paradiso ci accompagnerà fino a Manetin località dove alle ore 13.00 ci rifocilliamo con birra pizza e caffè turco.
Lasciata questa cittadina si ricomincia a salire, ma sempre in quota, per cui le difficoltà non sono particolarmente ostiche. Si incontrano prati verdi e distese a perdita d’occhio coltivate in modi diversi; un laghetto ci fa capire che il sottosuolo è ricco di acqua e facilita appunto qualsiasi coltivazione.
Ai lati della strada grandi piante di ciliegie fanno venire l’acquolina in bocca, ma nessuno si ferma.
Il raggiungimento della meta è più importante.
Qualche difficoltà la troviamo agli incroci, ma il “Garmin” ben impostato dalle guide (vedi famiglia Calcagni) ci riporta sempre al posto giusto.
Mancano ormai solo pochi kilometri a Zilof, il gruppo é sempre compatto cosi che alle 15.45 raggiungiamo l’Hotel Slovan.
La partenza viene fissata per le ore 10.00, preceduta dalla foto di gruppo, cosa che non era ancora stata programmata, per la pioggia prima e per problemi logistici poi.
La salita oggi la farà da padrona: infatti, subito dopo la partenza si affronta un’asperità che ci porta ai 550 metri di altezza, immersi nel verde. La temperatura è buona ed il sole, anche se nascosto dagli alberi, ci fa capire che sarà una giornata abbastanza torrida.
Le strade “per ora” sono un nastro levigato e grigio, il traffico pressoché inesistente e il silenzio ci permette di sentire il fruscio delle nostre ruote a contatto del terreno. Questo paradiso ci accompagnerà fino a Manetin località dove alle ore 13.00 ci rifocilliamo con birra pizza e caffè turco.
Lasciata questa cittadina si ricomincia a salire, ma sempre in quota, per cui le difficoltà non sono particolarmente ostiche. Si incontrano prati verdi e distese a perdita d’occhio coltivate in modi diversi; un laghetto ci fa capire che il sottosuolo è ricco di acqua e facilita appunto qualsiasi coltivazione.
Ai lati della strada grandi piante di ciliegie fanno venire l’acquolina in bocca, ma nessuno si ferma.
Il raggiungimento della meta è più importante.
Qualche difficoltà la troviamo agli incroci, ma il “Garmin” ben impostato dalle guide (vedi famiglia Calcagni) ci riporta sempre al posto giusto.
Mancano ormai solo pochi kilometri a Zilof, il gruppo é sempre compatto cosi che alle 15.45 raggiungiamo l’Hotel Slovan.
Mercoledì 29 giugno 2011 • Plzen-Cesky Krumlov Km 224 (Programmati) percorsi 134 -tempo impiegato non rilevato
Dopo una riunione con tutti i partecipanti, gli organizzatori (in pratica uno solo) decidono che, essendo il kilometraggio troppo lungo ed impegnativo, la tappa verrà accorciata di circa 60 kilometri per cui la partenza avverrà per tutti sui mezzi di trasporto.
Percorsi i kilometri prestabiliti si scaricano le biciclette si sistemano le ruote, si controllano i freni e via verso la prima faticosa salita.
Come al solito, senza parlare, si sale, ognuno con la propria cadenza, in apparenza senza guardare quella del compagno che ti sta vicino, ma in realtà controllando ogni eventuale allungo o cambio di passo.
Finisce così che il Patrik accompagnato dal MarcoM. se ne va solo soletto verso la cima. Il sottoscritto reduce da una bronchite piuttosto forte ma in via di guarigione si accoda dopo aver percorso qualche kilometro assieme all’Oscar Postino Freire.
Tutti in breve tempo raggiungiamo un bellissimo altopiano, meta, nel periodo invernale, di tanti appassionati di sci di fondo.
Una pineta enorme ci fa da cornice per i prossimi kilometri. La strada, inizialmente bella, si fa via via più brutta, alcune buche ci fanno presagire il peggio e infatti, improvvisamente, ci troviamo di fronte ad uno sterrato che mette a dura prova copertoni, ruote ed equilibrio dei partecipanti.
Il secondo sterrato che incontriamo, dopo i circa 4-5 kilometri asfaltati della strada provinciale, ci fa capire quanto sia stato facile il primo.
La carreggiata è simile al letto di un torrente di montagna ed i sobbalzi sui sassi riducono la velocità al limite della caduta. (Cosa fa a volte il Garmin o chi lo imposta!)
Terminata questa fase delicata, mancano solamente 40 kilometri a Krumlov, il più ci sembra superato. Appena il tempo di notare che il fotografo Baldi é privo delle scarpe da ciclista e si deve ripartire.
Purtroppo però la tranquillità dura poco. Il Garmin, (sempre lui ), ci indica di svoltare a destra imboccando per l’ennesima volta “una strada sterrata”.
Patrk, non vedendo arrivare il Giovanni ed il sottoscritto, rallenta fino ad aspettare il nostro rientro in gruppo, ignaro della trama che si stava tessendo alle sue spalle.
Rallentando la marcia, piegati dalla fatica e dal caldo, ma sorretti dalla fantasia, i due ritardatari danno vita al “Sindacato dei Ciclisti Amatori Italo-Svizzeri.”
Le regole ed i punti chiave da osservare nelle prossime edizioni, verranno in seguito letti durante la cena, a Jihlava accompagnati da solenni risate e, finalmente, da qualche bicchiere di vino.
Percorsi i kilometri prestabiliti si scaricano le biciclette si sistemano le ruote, si controllano i freni e via verso la prima faticosa salita.
Come al solito, senza parlare, si sale, ognuno con la propria cadenza, in apparenza senza guardare quella del compagno che ti sta vicino, ma in realtà controllando ogni eventuale allungo o cambio di passo.
Finisce così che il Patrik accompagnato dal MarcoM. se ne va solo soletto verso la cima. Il sottoscritto reduce da una bronchite piuttosto forte ma in via di guarigione si accoda dopo aver percorso qualche kilometro assieme all’Oscar Postino Freire.
Tutti in breve tempo raggiungiamo un bellissimo altopiano, meta, nel periodo invernale, di tanti appassionati di sci di fondo.
Una pineta enorme ci fa da cornice per i prossimi kilometri. La strada, inizialmente bella, si fa via via più brutta, alcune buche ci fanno presagire il peggio e infatti, improvvisamente, ci troviamo di fronte ad uno sterrato che mette a dura prova copertoni, ruote ed equilibrio dei partecipanti.
Il secondo sterrato che incontriamo, dopo i circa 4-5 kilometri asfaltati della strada provinciale, ci fa capire quanto sia stato facile il primo.
La carreggiata è simile al letto di un torrente di montagna ed i sobbalzi sui sassi riducono la velocità al limite della caduta. (Cosa fa a volte il Garmin o chi lo imposta!)
Terminata questa fase delicata, mancano solamente 40 kilometri a Krumlov, il più ci sembra superato. Appena il tempo di notare che il fotografo Baldi é privo delle scarpe da ciclista e si deve ripartire.
Purtroppo però la tranquillità dura poco. Il Garmin, (sempre lui ), ci indica di svoltare a destra imboccando per l’ennesima volta “una strada sterrata”.
Patrk, non vedendo arrivare il Giovanni ed il sottoscritto, rallenta fino ad aspettare il nostro rientro in gruppo, ignaro della trama che si stava tessendo alle sue spalle.
Rallentando la marcia, piegati dalla fatica e dal caldo, ma sorretti dalla fantasia, i due ritardatari danno vita al “Sindacato dei Ciclisti Amatori Italo-Svizzeri.”
Le regole ed i punti chiave da osservare nelle prossime edizioni, verranno in seguito letti durante la cena, a Jihlava accompagnati da solenni risate e, finalmente, da qualche bicchiere di vino.
Giovedì 30 giugno 2011 • Cesky Krumlov-Jihlava km 150 Tempo impiegato -non rilevato causa condizioni meteo
La partenza di questa tappa è fissata per il gruppo “A” alle 9.30 in bici, per il gruppo “B” attorno alle ore 10.00 sul furgone.
I primi kilometri scorrono veloci ma senza strafare, la sosta è prevista per lo spuntino ed il ricongiungimento dei due gruppi, attorno al quarantesimo.
Purtroppo alle nostre spalle comincia a soffiare un forte vento ed all’orizzonte appaiono le prime nuvole cariche di pioggia. Tutto lascia presagire un forte temporale. Infatti appena entrati in una verdeggiante pineta le prime avvisaglie di quello che sarà il nostro avversario di giornata si fanno sentire.
Cominciano a cadere le prime gocce, ma protetti dagli alberi nessuno pensa di fermarsi o cercar riparo. Purtroppo, dopo circa un paio di kilometri, la pineta finisce e ci troviamo allo scoperto fra arbusti piegati dal vento e raffiche che mettono a dura prova la nostra stabilità sulla bicicletta.
Io e il Patrik cerchiamo di forzare l’andatura per poter raggiungere al più presto un luogo riparato ma non si vedono case o casolari che ci permettano una sosta, così, ponendoci alternativamente uno di fianco all’altro a favore di vento, cerchiamo di ripararci a vicenda. La pioggia però è così forte che lascia i segni sul viso e sulle parti scoperte tanto da indurci ad una sosta obbligata al primo paese.
Io il RobertoB. ed il MarcoM. dopo aver percorso 2-3 forse 4 kilometri, intirizziti dal freddo, troviamo riparo presso un bar-ristorante; gli altri, leggermente attardati ma più coraggiosi, continuano la loro marcia di avvicinamento a Jihlava.
Il Patrik – si saprà più tardi- ha preferito la calda casetta dello zio.
I tre di cui sopra decidono poi per un rientro in furgone, saggiamente cercato dal MarcoM. cercando di non farsi notare da quelli che stanno portando a termine la tappa sui loro mezzi a pedale.
Elegantemente, alla prima piazzuola però due di loro scendono dal mezzo di soccorso e, senza farsi notare, inforcata la bici, si lasciano raggiungere dagli altri che, ignari del giochetto, si meravigliano della loro presenza … Non vi vergognate un pochino Principe e RobertoB.? In questi casi però il silenzio è oro!
La sorpresa finale comunque è dietro l’angolo. Elio, in maglia rosa, ci viene incontro indicandoci l’albergo senza mai aver preso una goccia d’acqua. A volte sarebbe meglio aggregarsi al gruppo “B”, correre meno, arrivare prima, e non bagnarsi. Fammi indovino che ti farò ricco…
Per finire durante la cena ( piacevole serata con i parenti della famiglia Calcagni) presentazioni di rito e, come stabilito in “assemblea straordinaria”, lettura del regolamento del “Sindacato dei Ciclisti Amatori Italo-Svizzeri”
I primi kilometri scorrono veloci ma senza strafare, la sosta è prevista per lo spuntino ed il ricongiungimento dei due gruppi, attorno al quarantesimo.
Purtroppo alle nostre spalle comincia a soffiare un forte vento ed all’orizzonte appaiono le prime nuvole cariche di pioggia. Tutto lascia presagire un forte temporale. Infatti appena entrati in una verdeggiante pineta le prime avvisaglie di quello che sarà il nostro avversario di giornata si fanno sentire.
Cominciano a cadere le prime gocce, ma protetti dagli alberi nessuno pensa di fermarsi o cercar riparo. Purtroppo, dopo circa un paio di kilometri, la pineta finisce e ci troviamo allo scoperto fra arbusti piegati dal vento e raffiche che mettono a dura prova la nostra stabilità sulla bicicletta.
Io e il Patrik cerchiamo di forzare l’andatura per poter raggiungere al più presto un luogo riparato ma non si vedono case o casolari che ci permettano una sosta, così, ponendoci alternativamente uno di fianco all’altro a favore di vento, cerchiamo di ripararci a vicenda. La pioggia però è così forte che lascia i segni sul viso e sulle parti scoperte tanto da indurci ad una sosta obbligata al primo paese.
Io il RobertoB. ed il MarcoM. dopo aver percorso 2-3 forse 4 kilometri, intirizziti dal freddo, troviamo riparo presso un bar-ristorante; gli altri, leggermente attardati ma più coraggiosi, continuano la loro marcia di avvicinamento a Jihlava.
Il Patrik – si saprà più tardi- ha preferito la calda casetta dello zio.
I tre di cui sopra decidono poi per un rientro in furgone, saggiamente cercato dal MarcoM. cercando di non farsi notare da quelli che stanno portando a termine la tappa sui loro mezzi a pedale.
Elegantemente, alla prima piazzuola però due di loro scendono dal mezzo di soccorso e, senza farsi notare, inforcata la bici, si lasciano raggiungere dagli altri che, ignari del giochetto, si meravigliano della loro presenza … Non vi vergognate un pochino Principe e RobertoB.? In questi casi però il silenzio è oro!
La sorpresa finale comunque è dietro l’angolo. Elio, in maglia rosa, ci viene incontro indicandoci l’albergo senza mai aver preso una goccia d’acqua. A volte sarebbe meglio aggregarsi al gruppo “B”, correre meno, arrivare prima, e non bagnarsi. Fammi indovino che ti farò ricco…
Per finire durante la cena ( piacevole serata con i parenti della famiglia Calcagni) presentazioni di rito e, come stabilito in “assemblea straordinaria”, lettura del regolamento del “Sindacato dei Ciclisti Amatori Italo-Svizzeri”
Venerdì 01 luglio 2011 • Jihalava-Hradec Kralove km 148 T.5h 57 minuti
Giornata caratterizzata dal vento quella odierna. Il percorso, sempre molto bello, ci porta nel cuore di una pineta e prati verdi ben coltivati. Fanno capolino due lepri che al nostro passare, pensano bene di andarsene in tutta fretta.
La stanchezza però comincia a farsi sentire e qualche levataccia di troppo sembra non essere ancora recuperata. Qualcuno che inizialmente pedalava nel gruppo “A” decide di passare saggiamente nel gruppo “B”. Oggi, tra l’altro, alla fine del giro, Patrik ci lascerà, chiamato a più importanti mansioni ciclistiche.
Il tragitto, sebbene al kilometro 28 preveda un’ascesa di otto, non risulta estremamente faticoso anche perché siamo sempre in quota passando dai 523 metri di Jihlava ai 249 di Hradec Kralove.
I mangia e bevi comunque a lungo andare, lasciano sempre il segno: il ritmo infatti non è più quello dei primi giorni e rimanere a ruota del compagno che ti precede, anche se monotono, aiuta molto. (Per informazioni rivolgersi a RobertoB. Bella la schiena, per non dire altro, di Roberto G.!)
Simone, instancabile come sempre, con il suo furgone aiuta a chiudere i buchi, con grande gioia dei ritardatari. Così facendo, a venti kilometri dal traguardo, siamo di nuovo tutti assieme.
Alfredo invece, efficace e tempestivo come ogni giorno, ci fa puntualmente trovare i bagagli nelle rispettive stanze ed anche oggi al nostro rientro abbiamo potuto usufruire della sua disponibilità.
Grazie davvero ad entrambi!
Purtroppo fra una doccia, una birra, un ringraziamento ecc. arrivano le 18.00, ora fissata per la partenza di Patrik destinazione Tour de France.
Domani quindi il gruppo “A” sarà nelle mani (anzi nel Garmin) dell’Oscar postino Freire.
La stanchezza però comincia a farsi sentire e qualche levataccia di troppo sembra non essere ancora recuperata. Qualcuno che inizialmente pedalava nel gruppo “A” decide di passare saggiamente nel gruppo “B”. Oggi, tra l’altro, alla fine del giro, Patrik ci lascerà, chiamato a più importanti mansioni ciclistiche.
Il tragitto, sebbene al kilometro 28 preveda un’ascesa di otto, non risulta estremamente faticoso anche perché siamo sempre in quota passando dai 523 metri di Jihlava ai 249 di Hradec Kralove.
I mangia e bevi comunque a lungo andare, lasciano sempre il segno: il ritmo infatti non è più quello dei primi giorni e rimanere a ruota del compagno che ti precede, anche se monotono, aiuta molto. (Per informazioni rivolgersi a RobertoB. Bella la schiena, per non dire altro, di Roberto G.!)
Simone, instancabile come sempre, con il suo furgone aiuta a chiudere i buchi, con grande gioia dei ritardatari. Così facendo, a venti kilometri dal traguardo, siamo di nuovo tutti assieme.
Alfredo invece, efficace e tempestivo come ogni giorno, ci fa puntualmente trovare i bagagli nelle rispettive stanze ed anche oggi al nostro rientro abbiamo potuto usufruire della sua disponibilità.
Grazie davvero ad entrambi!
Purtroppo fra una doccia, una birra, un ringraziamento ecc. arrivano le 18.00, ora fissata per la partenza di Patrik destinazione Tour de France.
Domani quindi il gruppo “A” sarà nelle mani (anzi nel Garmin) dell’Oscar postino Freire.
Sabato 02 luglio 2010 • Hradec Kralove-Praha km 120 Tempo impiegato -non rilevato causa Garmin non disponibile
Come al solito partenza separata dei due gruppi, uno capitanato da Elio l’altro, come detto in precedenza, dall’Oscar postino Freire.
Il ricongiungimento è fissato attorno al 45°-50° kilometro.
Il percorso in linea di massima si presenta abbastanza pianeggiante, fa piuttosto freddo e la temperatura non sale oltre i 15°. Essendo l’ultima tappa c’é sempre il tempo di scambiare qualche battuta sulle giornate precedenti. Fra l’una e l’altra viene però anche appetito: eccoci allora alla ricerca affannosa di un bar-ristorante che possa soddisfare le nostre esigenze. Purtroppo però non uno, ma due tentativi vanno a vuoto.
Al terzo, uno di noi, (Il Principe) scova una gelateria – bar – negozio tuttofare con panini, crostate, liquori, cartoline ecc.
Il locale è piuttosto piccolo ma abbastanza accogliente. In pochi attimi siamo tutti all’interno.
La gerente, un po’spaventata, ci regala, nonostante il trambusto creato, un bellissimo sorriso ed Elio si pone subito come traduttore simultaneo fra noi e la signora.
Dei panini non rimane traccia, vengono attaccate anche due crostate tipiche del posto, il tutto accompagnato da Coca-Cola acqua minerale e bevande varie.
La distribuzione delle bottiglie di liquore da portare a casa come ricordo, viene invece affidata a due bellissime ragazze arrivate a dar manforte alla padrona del locale. Valeva la pena fermarsi…peccato dover ripartire.
Purtroppo mancano ancora alcuni kilometri prima di raggiungere Praga ed il tempo stringe.
Ecco allora il saggio Elio mettersi a capo della comitiva e segnare il passo: d’ora in poi non sono più ammesse perdite di tempo!
Prima di arrivare in albergo c’è ancora il tempo per un capitombolo, quasi da fermi, per il Dottore ed il MarcoM., comunque niente di grave.
Ora ci aspetta solamente una cena a base di stinco di maiale, rondelle di semola, crauti e birra, perché così come abbiamo iniziato il nostro viaggio vorremmo finirlo.
La visita alla città, prima e dopo cena, è un inno alla cultura ed alle usanze del luogo, è un misto di storia passata e di un qualcosa di nuovo che sta nascendo, con negozi cinesi, thailandesi italiani ecc. che si mischiano con quelli tradizionali del posto.
Visibili sono ancora i segni del vecchio regime comunista, nei palazzi, nelle strade ed in alcune costruzioni, ma negli occhi e negli atteggiamenti della gente si capisce che qualcosa, anche per loro sta cambiando.
Il ricongiungimento è fissato attorno al 45°-50° kilometro.
Il percorso in linea di massima si presenta abbastanza pianeggiante, fa piuttosto freddo e la temperatura non sale oltre i 15°. Essendo l’ultima tappa c’é sempre il tempo di scambiare qualche battuta sulle giornate precedenti. Fra l’una e l’altra viene però anche appetito: eccoci allora alla ricerca affannosa di un bar-ristorante che possa soddisfare le nostre esigenze. Purtroppo però non uno, ma due tentativi vanno a vuoto.
Al terzo, uno di noi, (Il Principe) scova una gelateria – bar – negozio tuttofare con panini, crostate, liquori, cartoline ecc.
Il locale è piuttosto piccolo ma abbastanza accogliente. In pochi attimi siamo tutti all’interno.
La gerente, un po’spaventata, ci regala, nonostante il trambusto creato, un bellissimo sorriso ed Elio si pone subito come traduttore simultaneo fra noi e la signora.
Dei panini non rimane traccia, vengono attaccate anche due crostate tipiche del posto, il tutto accompagnato da Coca-Cola acqua minerale e bevande varie.
La distribuzione delle bottiglie di liquore da portare a casa come ricordo, viene invece affidata a due bellissime ragazze arrivate a dar manforte alla padrona del locale. Valeva la pena fermarsi…peccato dover ripartire.
Purtroppo mancano ancora alcuni kilometri prima di raggiungere Praga ed il tempo stringe.
Ecco allora il saggio Elio mettersi a capo della comitiva e segnare il passo: d’ora in poi non sono più ammesse perdite di tempo!
Prima di arrivare in albergo c’è ancora il tempo per un capitombolo, quasi da fermi, per il Dottore ed il MarcoM., comunque niente di grave.
Ora ci aspetta solamente una cena a base di stinco di maiale, rondelle di semola, crauti e birra, perché così come abbiamo iniziato il nostro viaggio vorremmo finirlo.
La visita alla città, prima e dopo cena, è un inno alla cultura ed alle usanze del luogo, è un misto di storia passata e di un qualcosa di nuovo che sta nascendo, con negozi cinesi, thailandesi italiani ecc. che si mischiano con quelli tradizionali del posto.
Visibili sono ancora i segni del vecchio regime comunista, nei palazzi, nelle strade ed in alcune costruzioni, ma negli occhi e negli atteggiamenti della gente si capisce che qualcosa, anche per loro sta cambiando.
Domenica 03 luglio 2011 h 14.50 Partenza da Praga h 18.00 arrivo a Lugano
Inutile fare un riassunto del rientro in volo, tutto è andato come da programma.
Un ringraziamento particolare agli organizzatori, a chi ci ha supportato e sopportato in questi giorni, e a chi ha messo a disposizione la propria esperienza a favore degli altri.
So che qualcosa avrò dimenticato nel raccontarci, ma il tempo per raccogliere tutti i dettagli è volato via troppo in fretta e comunque non sarebbe mai stato abbastanza.
Ringraziando a nome di tutti l’organizzazione, un forte abbraccio a tutti voi …
Un ringraziamento particolare agli organizzatori, a chi ci ha supportato e sopportato in questi giorni, e a chi ha messo a disposizione la propria esperienza a favore degli altri.
So che qualcosa avrò dimenticato nel raccontarci, ma il tempo per raccogliere tutti i dettagli è volato via troppo in fretta e comunque non sarebbe mai stato abbastanza.
Ringraziando a nome di tutti l’organizzazione, un forte abbraccio a tutti voi …
“Il Principe”
I diciassette partecipanti:
Elio – Patrik – Renata – Roberto Gallo – Roger – Giovanni – Ettore – Alfredo – Simone – Dott. Schwarz – Oscar Postino Freire – Nicola – Roberto Bonzi – Marco Montalbetti – Marco Jardini Romano Baldi – Il Principe.